VILLA CAVOUR La Soprindentenza accetta l’idea del tricolore più grande del mondo Ora si calcola quanto potrebbe costare, mentre la Sna deve rimanere nelle Scuderie
SANTENA II via libera della Soprintendenza sblocca il progetto dell`asta della bandiera più alta d’Italia, mentre per il campus della Sna e per il parco storico non ci sono buone notizie. «Il parere informale della Soiprintendenza ci è arrivato due giorni fa – annuncia giovedì il presidente della Fondazione, Marco Boglione – Era lo scoglio principale». Boglione lanciò nel 202111dea di installare l’asta più alta d`Italia 51 metri, uno per ogni anno vissuto da Camillo Benso. Un`asta altra come un palazzo di 17 piani, piantata proprio davanti agli scaloni della villa E in cime un tricolore di circa 15 metri per 30, il più grande al mondo. 11 sogno era di poterla inaugurare nel 2022. Ora nessuno si sbilancia sui tempi: «Oltre al via libera di massima della Soprintendenza, abbiamo un accordo con la Città di Torino – fa sapere il direttore della Fondazione, Marco Fasano – Ora bisognerà trovare le risorse economiche, per questo non facciamo previsioni».
Per adesso non si sa quanto potrebbe costare. «Presto faremo un computo metrico per capire le spese. Per reperire i fondi, cercheremo di sfruttare il favore che questo progetto sta avendo fra privati e istituzioni». La Regione, infatti, per bocca del consigliere Davide Nicco, che al Premio Cavour rappresentava la Giunta del presidente Cirio, ha offerto la propria disponibilità a sostenere il progetto. Una volta che l’asta sarà posizionata, il presidente Boglione immagina un alzabandiera e un ammainabandiera quotidiano. «Ci piacerebbe con tanto di inno ad accompagnare la cerimonia – immagina -Magari, chi lo sa, con il contributo della Scuola di applicazione e dell’Esercito italiano. Servirebbe a ricordare l’Unità del nostro Paese quotidianamente, e non soltanto una volta ogni 50 anni come accade oggi».
È invece definitivamente tramontata la possibilità di intercettare i soldi del Pnrr per riportare il parco della villa alle fattezze originarie del 1830, quando venne ultimato dall’architetto paesaggista Xavier Kurten. La richiesta era di 2 milioni di euro, ma la candidatura non è arrivata trai primi posti e non è arrivato alcun ripescaggio. «Evidentemente non interessa più di tanto sistemare un parco storico come il nostro – commenta amaro Fasano – Avevamo anche proposto di candidare i 15 parchi del Kurten in Piemonte come patrimonio dell’Unesco, ma nessuna istituzione ha raccolto l’idea. Noi non abbiamo le forze per preparare un dossier del genere: avrebbe dovuto farlo un ente superiore. Valeva la pena provarci». Bloccato anche il progetto di realizzazione del campus a Cascina Nuova. Darebbe un impulso formidabile alla Scuola Nazionale di Amministrazione Pubblica, che ora usa le aule ricavate nelle Scuderie per formare il personale degli enti pubblici.
«Ora la sua attività ha una certa continuità, però purtroppo dobbiamo segnalare che il progetto del campus è bloccato – fa sapere il direttore Fasano – Una progettazione di massima già c’è, ma ci vuole qualcuno che metta i soldi: su questo non abbiamo ricevuto indicazioni né dallo Stato, né da Politecnico e Università di Torino, coinvolte anche loro. Temo che i lavori non partiranno nel 2024 come avevamo prospettato qualche mese fa».
Il progetto prevede la trasformazione di Cascina Nuova in un campus dotato di sala conferenze, aule studio, foresteria, bar e uffici. Il costo stimato è di 6 milioni di euro.
Nel frattempo, Fasano cerca dee per dare nuovo slancio al complesso: «Fra due settimane andrò a Plombières les Bains, perché sta entrando nel circuito “Ville Imperiale”: creato dallo Stato francese – conclude Fasano – Cercherò di studiare il loro modello e di capire sé sia proponibile qualcosa di simile qui in Italia in chiave Risorgimenkile mettendo insieme i luoghi dedicati a quel periodo, da Nord a Sud».