Boglione: all’inizio i costi saranno notevoli. Ci aiuteranno i volontari e il territorio
Almeno in una prima fase, il Museo nazionale Cavour non sarà gestito da un ente esterno, ma direttamente dalla Fondazione. Questo in attesa che qualcuno si faccia avanti e dimostri interesse verso la conduzione del Memoriale: mancano solo tre mesi alla possibile inaugurazione. L’allestimento all’interno del castello Cavour procede secondo i tempi dettati qualche mese fa dal presidente della Fondazione, Marco Boglione. La data cerchiata in rosso sul calendario è quella del 17 marzo. Entro quel giorno tutto dovrà essere pronto per l’inaugurazione.
«Contiamo di farcela – sostiene Boglione – Da lì in avanti qualsiasi momento sarà buono per inaugurare. A quel punto non dipenderà più da noi, ma dall’evoluzione dell’emergenza Covid». Riguardo alle tre proposte lanciate a settembre per un’ulteriore valorizzazione del complesso, al momento non si registrano novità significative, anche perché la seconda ondata di coronavirus ha reso il lavoro più difficoltoso. Dunque tutto è rimandato al 2021, dall’installazione di un’asta alta 51 metri su cui far sventolare il tricolore più alto d’Italia, all’organizzazione di mostre ed eventi di respiro nazionale, passando per la creazione di un campus universitario nella Cascina Nuova.
Il piatto forte di questo periodo doveva essere la definizione del soggetto a cui affidare la gestione del Museo. Ad ottobre Boglione si era dato tempo fino a fine anno per chiudere la questione. Nei mesi scorsi si era parlato di un dialogo aperto con Torino Musei e della possibilità di attivare una collaborazione. Invece, per il momento, i corteggiamenti non sono andati in porto. Il presidente della Fondazione è rimasto a mani vuote: «Non siamo riusciti ad accordarci con alcun soggetto – ammette – Stiamo cominciando a pensare che saremo noi a gestire il Memoriale, almeno nella fase iniziale». E spiega il motivo delle difficoltà incontrate: «All’inizio musei del genere producono soltanto dei notevoli costi e non hanno una resa dal punto di vista economico; poi nel tempo la situazione può ribaltarsi. Se nei prossimi mesi qualcuno si farà avanti, ci siederemo attorno a un tavolo, altrimenti andremo avanti da soli». La Fondazione dispone degli strumenti necessari a gestire il Museo? «Assolutamente sì. Non saremo soli, perché potremo contare sull’associazione Amici di Cavour, sui volontari e sul territorio. Sarà un intervento corale. Ci lavoreremo nelle prossime settimane». E aggiunge: «Attorno alla Fondazione si sta sviluppando un interesse allargato e trasversale: questo ci fa essere ottimisti. Sulla gestione, in base alle forze in campo, valuteremo quanti giorni a settimana tenere aperto e in quali orari».