Apre nella città degli asparagi la sede per il Nord-Ovest della Scuola nazionale di Amministrazione pubblica. Siglata oggi l'intesa tra il ministro Brunetta, il governatore Cirio e il sindaco di Torino Lo Russo. "Grande valore simbolico" lezioni nella casa di Cavour
Oltre agli asparagi a Santena cresceranno i mandarini. Sarà realizzato al complesso cavouriano che fu la casa della famiglia di Camillo Benso, conte di Cavour, in provincia di Torino, la sede del nord della Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Una sorta di Ena, l’École nationale d’administration, la scuola specialistica che forma gli alti quadri della pubblica amministrazione francese. Il protocollo d’intesa è stato firmato oggi a Roma dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, dalla presidente della Sna, Paola Severino, dal presidente della Fondazione Cavour, Marco Boglione, dal governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e dalla vicesindaca di Torino, Michela Favaro, su delega del sindaco, Stefano Lo Russo, intervenuto in videocollegamento insieme al sindaco di Santena, Ugo Baldi.
Il nuovo polo formativo permetterà di attivare programmi di formazione in raccordo con gli enti territoriali e con specifico riferimento al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e potrebbe diventare un vero “Campus Cavour” sviluppando collaborazioni con le Università locali, a partire dall’ateneo subalpino e dal Politecnico. “La scelta del Complesso Cavouriano come polo del Nord-Ovest della Scuola Nazionale dell’Amministrazione ha un grande valore simbolico – ha commentato Brunetta – perché rappresenta la continuità tra il passato e il presente: nel 1853 Cavour varò la riorganizzazione dello Stato sabaudo, la riforma della Pubblica amministrazione che di lì a poco sarebbe stata estesa a tutta l’Italia unita. Oggi stiamo costruendo una nuova Pa per la ricostruzione di una nuova Italia dopo lo shock della pandemia”. Il Pnrr, ha aggiunto l’esponente di governo, “può essere considerato una enorme scommessa sul capitale umano, sulle competenze e sulla formazione dei dipendenti pubblici”. Il polo Sna di Santena affiancherà la sede storica ospitata nella Reggia di Caserta e il polo in progettazione a L’Aquila. Saranno i primi di una serie di altri poli in tutto il Paese, “simboli di rinascita che farebbero inorgoglire Cavour”.
“La Scuola Nazionale dell’Amministrazione deve diventare una scuola dell'eccellenza, un hub che dirama i suoi raggi nei poli formativi sul territorio – ha osservato Severino, ministro della Giustizia nel governo Monti – i poli formativi, a loro volta, saranno i luoghi di un incrocio virtuoso tra mondi diversi: le amministrazioni centrali, quelle locali, le università e le imprese. La velocità con cui abbiamo dato vita a questo progetto è un segnale importante: rispecchia la nuova Pubblica amministrazione, che si muove con rapidità quando c’è una buona idea da tradurre in pratica”. Idea partorita da due parlamentari piemontesi, Carlo Giacometto e Claudia Porchietto, entrambi presenti alla cerimonia. “Il segreto di questa iniziativa sta nella collaborazione istituzionale di tutti gli stakeholder. Cavour sarebbe fiero di una giornata come quella di oggi “, ha evidenziato Boglione mentre per Cirio non poteva esserci “sede migliore di Santena per ospitare una scuola che punta a formare chi ci governerà domani. Il progetto, poi, sarà sostenuto con i fondi del Pnrr e questo è uno dei primi risultati concreti del lavoro sinergico che la Regione sta facendo insieme alle altre istituzioni del territorio, per attrarre e utilizzare al meglio i fondi che l’Europa sta mettendo a disposizione del nostro Paese”. Infine, per Lo Russo, portare a Santena, nell’area metropolitana di Torino, la seconda sede della Scuola nazionale di amministrazione pubblica “è un grande risultato, frutto di un lavoro svolto in sinergia con tutti i livelli dell’amministrazione locale, il ministro e il Dipartimento della funzione pubblica. In quella prestigiosa sede si porterà una delle funzioni principale dello Stato: la formazione del proprio personale. Dovremo investire sempre più nel capitale umano, è una necessità a tutti i livelli per affrontare al meglio sfide sempre più complesse”.