La Fondazione Camillo Cavour
Storia della fondazione camillo cavour
La Fondazione Camillo Cavour nasce a Torino il 18 aprile 1955, costituita dalla Città di Torino e dalla marchesa Margherita Pallavicino Mossi alla presenza di Giancarlo Camerana, vicepresidente della Fiat.
La Fondazione nasce dalla volontà testamentaria del marchese Giovanni Visconti Venosta, ultimo proprietario del castello di Santena, appartenuto alla famiglia Benso di Cavour. Il 30 maggio 1946, nel codicillo pubblicato con rogito notarile il 29 dicembre 1947, il marchese lascia al Municipio di Torino la nuda proprietà dei beni immobili da lui posseduti nel Comune di Santena assieme all’archivio dei cimeli storici. L’usufrutto va alla vedova, la marchesa Margherita Pallavicino Mossi, che pochi anni più tardi costituirà la Fondazione.
Scopo della Fondazione Camillo Cavour

La Fondazione Camillo Cavour ha lo scopo di promuovere gli studi cavouriani e ogni iniziativa utile ad approfondire e diffondere la conoscenza dello statista torinese, della sua opera e dei suoi insegnamenti.
La Fondazione ha anche lo scopo di conservare e valorizzare il lascito del marchese Giovanni Visconti Venosta alla Città di Torino.
Il futuro della Fondazione Camillo Cavour

L’Unità d’Italia è stato l’obiettivo che Camillo Cavour ha perseguito per tutta la vita. La Fondazione ritiene che la sua opera debba essere ampliata per ricomprendere anche la celebrazione dell’Unità d’Italia come valore fondante del nostro Paese e come stimolo per le generazioni future.
Nel marzo 1835 Camillo Cavour scriveva a Cesare Balbo: «L’amore per la mia patria e la mia patria italiana non si è per nulla indebolito nel mio cuore. Amo l’Italia e la vorrei servire in qualche modo, vorrei contribuire al suo onore e alla sua gloria, non fosse che aggiungendo una sola pietruzza all’immenso edifizio della sua letteratura e delle sue scienze». A questi principi la Fondazione Camillo Cavour si vuole richiamare.