Il parco
e i legami paesaggistici

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Xavier Kurten in Piemonte

Xavier Kurten, paesaggista prussiano, giunse in Italia nel 1815 portando alla corte dei Savoia e dei loro ministri il gusto del nuovo giardino all’inglese: i suoi numerosi interventi divennero, nella loro bellezza, esibizioni della libertà della natura.

Chiamato presumibilmente dal conte Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno per occuparsi del parco annesso al Castello di San Martino Alfieri, fu per venticinque anni al servizio diretto o indiretto dei Savoia o dei Savoia-Carignano. Fu, tra l’altro, ispettore di Villa della Regina, del Giardino Reale di Torino, progettò il Parco del Castello di Govone e fu direttore del Reale Parco di Racconigi, carica che rivestirà fino alla morte, avvenuta nel 1840.

La riscoperta della natura nei giardini del Kurten avvenne all’insegna dell’esotismo: il giardino divenne l’evocazione di luoghi lontani, moltiplicando gli orizzonti e le immagini del mondo. La componente arborea e arbustiva, che costituì un elemento caratterizzante i parchi del Kurten, venne inserita in maniera equilibrata nel contesto architettonico, divenendone una parte fondamentale che contribuì a rendere vari gli aspetti cromatici e strutturali.

Poiché l’attività di un tale protagonista dell’arte dei giardini europei era praticamente sconosciuta, è stata curata una monografia dal titolo “Xavier Kurten – Vita e opere di un paesaggista in Piemonte” a opera di Elena Accati, Agnese Fornaris e Federica Larcher, edita da Celid (Torino).

I parchi disegnati o attribuiti a Xavier Kurten sono, tra gli altri: