Il conte Louis-Auguste-Victor de Ghaisnes de Bourmont (1773-1846), maresciallo di Francia, ardente realista. Emigrato politico durante la Rivoluzione, uomo di punta della rivolta vandeana, si sottomise poi al Governo repubblicano. Arrestato nel 1800 (attentato di St-Nîçaise), evase nel 1804, si rifugiò in Portogallo e rientrò in Francia nel 1807, integrato nelle truppe del Junot, che aveva conquistato Lisbona. Combattente nelle armate napoleoniche in Germania, Russia e Francia, dove conseguì il grado di generale di divisione, nel 1814 passò ai Borboni, li abbandonò poi nei Cento giorni e si ricongiunse con essi poco prima di Waterloo. Nominato da Luigi XVIII a vari incarichi militari di prestigio, fu creato pari nel 1823, nello stesso anno partecipò alla repressione dei liberali spagnoli e nel 1829 fu ministro della Guerra. Nel 1830 comandò brillantemente la conquista di Algeri, che gli valse il grado di maresciallo di Francia. Dopo la Rivoluzione di luglio rifiutò il giuramento a Luigi Filippo e, considerato dimissionario, si gettò nel tentativo di sollevare la Vandea al seguito della duchessa di Berry. Nel 1840 rientrò in Francia tra l’ostilità generale e si ritirò definitivamente nel suo castello di Bourmont. Nel 1833 è in Portogallo per sostenere con le armi la causa reazionaria di Don Miguel.
Soprannome: Bourmont, Mr de Bourmont
Fonte: Diari, I, pag. 60