«Il Risorgimento», Anno III, numero 797 del 27 luglio 1850
Dopoché l’Assemblea francese deliberava, nella tornata del 17 luglio, di prorogare i suoi travagli dal dì 11 agosto a 11 novembre, purché in quel giorno si trovino votati i bilanci del 1851, ha portato innanzi con molto calore la discussione del bilancio, così che può contarsi che tutto sarà compiuto prima del tempo prefisso, se ella continua a spiegare la stessa deferenza pel progetto e la stessa celerità di voto che sinora ha mostrate. Nessuno, a cagion di esempio, pensava che la discussione generale, che ordinariamente è il campo in cui si agitano tante quistioni di politica interna ed esterna, di amministrazione e di riforme sarebbe stata esaurita o meglio non fatta in unica seduta; eppure ciò avvenne in quella del 17 luglio, quando dopo la esposizione del ministro delle Finanze e le osservazioni del sig. Berryer, relatore della commissione, non solo fu chiusa la discussione generale, ma anche si votarono i nove capitoli relativi al debito pubblico. Ci riserbiamo di indicare dopo la chiusura della sessione il risultamento definitivo di questo, che è il più importante de’ lavori ordinari di ogni assemblea legislativa; e frattanto poniamo i nostri lettori in grado di valutarlo da ora con tutta l’approssimazione che permette la deferenza assoluta dell’Assemblea pel progetto.
Il parallelo tra la valutazione preventiva fatta dalla commissione del bilancio, delle entrate del corrente esercizio con la cifra valutata e proposta pel 1851 dal ministro delle Finanze, rende ragione delle sue idee sulle cause probabili di oscillazione, e delle variazioni che propone sul preventivo del 1850. Le contribuzioni dirette calcolate preventivamente per franchi 429.356.560 pel 1850 non sono riportate che per 403.003.560 nel progetto pel 1851. La ragione di questo mutamento è un disgravio, tanto reclamato, in Francia, della contribuzione fondiaria, per la somma di franchi 26.559.345. Lo Stato abbandona i diecisette centesimi addizionali che non erano addetti ad alcun servizio speciale.
Non è lo stesso delle imposte indirette,, il cui prodotto presuntivo pel 1850 è di franchi 698.635.700, e che nel progetto pel 1851 sono calcolate per franchi 714.682.878. La cagione dell’aumento è che la tassa delle lettere già troppo diminuita, a 20 cent. per le corrispondenze interne, sin dal 1848, si porta ora a 25 cent. e poiché il prodotto pel 1849 fu di franchi 39.565.300 si spera l’aumento relativo di 7 milioni in proporzione della tariffa, la cui tenuità, non ostante l’aumento di un soldo, non permette in questo caso di applicare la regola del prodotto dell’imposta indiretta in ragione inversa della elevazione della tariffa. Si calcola poi che l’imposta sulle bevande definitivamente assisa coi miglioramenti apportati nella legge che l’ha ristabilita, avendo dato nel 1848 franchi 94.522.000 potrà ben dare nel 1851 la cifra di 100 milioni. Si sperano infine cinque milioni dippiù dalle dogane, principalmente dalla consumazione degli zuccheri, del caffè, delle ghise, ecc.
Una riduzione a metà de’ diritti percepiti sulle obbligazioni e quitanze in occasione di mutuo, vivamente reclamata dalla condizione de’ mutuanti, diminuisce di sei milioni l’entrata de’ rami e diritti diversi. E intanto si ha un aumento di 24 milioni dall’elevazione di tariffa sui sali per la fabbricazione della soda artifiziale, sul bollo de’ giornali e nello spaccio privilegiato della polvere e piombo da caccia e delle carte da giuoco. Congiungendo queste cifre a quelle de’ demani, foreste e pesca franchi 44.698.059 e delle percezioni dirette 43.506.003 ecc. si ha un’entrata totale di franchi 1.292.633.639.
Ecco ora per sommi capi il preventivo delle spese:
Debito pubblico | 326.927.610 | |
Dotazioni | 9.048.000 | |
Ministero | della Giustizia | 26.569.345 |
» | degli Affari Esteri | 7.125.700 |
» | dell’Istruz. Pubblica | 21.872.622 |
» | dei Culti | 41.285.190 |
» | dell’Interno | 122.635.510 |
» | dell’Agricol. e Comm. | 17.400.286 |
» | dei Lavori Pubblici | 58.804.269 |
» | della Guerra | 301.987.232 |
» | della Marina e delle Colonie | 103.205.965 |
» | delle Finanze | 16.598.160 |
Spese di regia e percezione delle imposte | 149.191.680 | |
Rimborsi e restituzioni, ecc. | 79.611.680 |
Lavori straordinari
Ministero | de’ Lavori Pubblici | 46.000.038 |
» | della Guerra | 4.150.000 |
» | della Marina | 3.918.040 |
» | dei Culti | 250.000 |
» | Totale franchi | 1.336.581.327 |
In questo progetto di preventivo per le spese si può osservare un aumento di 2 milioni al ministero della Pubblica Istruzione per effetto della celebre legge di quest’anno, aumento, di franchi 700.000 a’ Culti per lo stabilimento di nuove cure, di 2.520.786 al ministero dell’Agricoltura e Commercio comparativamente al 1848, e questo aumento può servire di utile esempio al Parlamento piemontese, ove se la gran maggioranza e anche il terzo partito han sentito quanta parte di avvenire è nelle dipendenze di questo dicastero, non è mancato alla sinistra chi pensava doversi sopprimere.
Allo spirito di decentralizzazione e all’avversione per le funzioni di polizia del ministero dell’Interno si è data una misera soddisfazione, riducendo di 700.000 franchi le spese dell’amministrazione centrale, nell’atto che al servizio del ministero delle Finanze furono assegnati franchi 5.029.000, alla Guerra 1.658.000, alla Marina 740.000.
L’Algeria e le colonie costeranno 75 milioni: a questo capo erano assegnati altra volta più di 100 milioni. I servizi civili costeranno 200 milioni, cioè 87 milioni meno che nel 1847, e le spese della Guerra sono diminuite di 218 milioni relativamente al 1848. Ecco la progressione della cifra assegnata per tutti i servizi prima e dopo la rivoluzione di febbraio. Nel 1847 era di 814 milioni; 1848: 877 milioni; 1849: 764 milioni; 1850: 731 milioni. Pel 1851 si propongono 717 milioni!
Mercé la soppressione del fondo di amortizzazione che il ministro proponeva di riportare semplicemente per memoria, il passivo discende a 1.282.263.249: così che, invece di un deficit, resta un margine di 10.370.390 pe’ crediti supplementari.
Il discorso di Mr Fould, ministro delle Finanze, nella tornata del 17 luglio è stato dapprima diretto a mostrare che la commissione quasi nulla avea mutato alla posizione di queste cifre: i cambiamenti sono più apparenti che reali; trattasi di quantità che si compensano, iscritte per cagion d’ordine in un luogo e tolte dall’altro, ecc. I calcoli presuntivi sulle imposte indirette sono sorpassati. Calcolate per 698.000.000 pel 1850, esse han prodotto nel primo semestre del 1850 in modo da far calcolare che al termine dell’anno raggiungeranno la cifra di 740 milioni. Egli spera inoltre 100 milioni dalla concessione della strada ferrata di Lione.
Due cose sono notabili pei lettori piemontesi nel discorso del signor Berryer, col quale venne chiusa la discussione generale, e nelle determinazioni dell’Assemblea; la distinzione semplicissima tra il voto di una legge di finanza e il voto di confidenza che qualche oppositore goffamente confuse nelle ultime tornate della nostra Camera, e la forma esplicita con cui l’amortizzazione fu riconosciuta non istituita soltanto come un regolamento di amministrazione, ma come garanzia dovuta a’ creditori dello Stato. Eppure nel debito pubblico francese l’obbligo dell’amortizzazione non è contratto come in Piemonte, e tra l’una e l’altra contrada vi sono le differenze che accennò saggiamente il deputato di Revel. Il Governo annotava il fondo di amortizzazione per memoria. L’Assemblea lo ha iscritto per ordine. Quantunque pel momento l’effetto non è diverso, il principio teoretico che ha regolato l’iscrizione per ordine è opposto per diametro a quello dell’annotazione per memoria.
Non è dunque lontano il momento in cui la situazione finanziera della Francia rientrerà nel suo stato normale, non per mezzo di folli esperienze, né col ricettario del nuovo ciarlatanismo economico, ma con sagge ed opportune riduzioni nelle spese, con la diminuzione di alcune imposte indirette, con l’aumento di altre, e nonostante il disgravio di 17 centesimi sulla contribuzione fondiaria, de’ quali in verità la commissione ne ha posto metà a disposizione delle amministrazioni dipartimentali o comunali che sono facoltate ad abbandonarli o a ritenerli.
Se dalla concessione della strada ferrata di Lione si possono ritrarre i cento milioni che spera il ministro senza il bisogno di assegnarli a qualche altro tratto della stessa grande strada del mezzogiorno: se avrà luogo la vendita già proposta di 50 mila ettari di bosco ceduo (e non de’ terreni) della lista civile, se il prodotto delle dogane serba la significante progressione con la quale è cresciuto in quest’anno, il Governo francese affronterà il debito con la banca, e tornerà ancora alla estinzione graduale del debito galleggiante.
E in un avvenire non lontano le spese dell’Algeria, che assorbono da 70 milioni, scompariranno dal bilancio; i travagli pubblici, rianimandosi lo spirito di associazione e la speculazione privata, non costeranno somme così significanti allo Stato, che sarà in grado di sopprimere una parte del personale di quel ramo. Finalmente la riforma delle tariffe doganali può apprestare nuove e significanti entrate all’erario francese col vantaggio dei consumatori, e senza detrimento dell’industria nazionale.